Il calcare forma degli strati molto spessi su tubature e apparecchi di riscaldamento causando un maggior consumo di energia per la produzione di acqua calda, oltre a creare maggiori costi per la riparazione e la manutenzione degli impianti stessi.
Si calcola che ogni millimetro di incrostazione fa perdere il 10-15% dell’efficienza energetica (lo strato di calcare è un isolante e l’acqua calda fa più fatica ad irradiare il proprio calore nella casa).
Inoltre, quando i tubi sono ostruiti, il flusso dell’acqua è più lento e la pressione viene drasticamente ridotta, quindi l’acqua nello scaldabagno impiega più tempo a scaldarsi e fa fatica a raggiungere i piani alti.
A causa del calcare tutti gli elettrodomestici avranno una minore efficienza: lavatrice, lavastoviglie, ferro da stiro, macchina per il caffe’ necessiteranno di frequenti riparazioni e si guasteranno più velocemente.
Un’acqua estremamente dura, rischia di intasare tutta la rubinetteria, i diffusori doccia e ogni altro elemento attraversato dall’acqua; può macchiare senza rimedio le stoviglie, incrostare esteriormente i sanitari e rendere opachi vetri e piastrelle.
Può causare anche disagi che riguardano la cura della persona: lavarsi con acqua dura rende i capelli crespi, secchi, difficili da trattare e possono insorgere irritazioni allergiche per la pelle.
Cuocere cibi con un’acqua dura provoca alterazioni al loro sapore, alle proprietà nutritive e alla loro cottura, a causa dei sali di calcio e magnesio contenuti nell’acqua che si depositano in superficie formando una patina isolante.
Danni notevoli anche per il nostro bucato; l’acqua ricca di calcare è la meno indicata al lavaggio poiché indurisce i tessuti e li sfibra. Quindi biancheria e vestiti durano di meno, si logorano e si infeltriscono: anche in questo caso esiste un risvolto svantaggioso dal punto di vista economico.
Per non parlare di tutto lo spreco di detersivo che si utilizza nelle normali operazioni di pulizia: il 60% del sapone utilizzato non concorre alla rimozione dello sporco ma viene “neutralizzato” dal calcare.